Diletta Leotta: «Prendo la vita (online) con la giusta leggerezza»

La conduttrice Dazn «scende in campo» con «Diletta gol in campo» (dal 6 aprile). Qui parla della sua vita social («I commenti sulla mia pagina? Alcuni fanno ridere»), di Wanda Nara («Ha aperto la strada ad altre») e di un impegno preso con suo padre
Diletta Leotta «Prendo la vita  con la giusta leggerezza»

Ha qualche parola d’ordine durante la conduzione?«Più che altro ho parole ritrite che mi sforzo di non usare. Me le insegnò l’allora direttore di Sky Sport Massimo Corcione (attuale direttore di Open, ndr): squadra partenopea, serie cadetta, partita di cartello, posso andare avanti all’infinito».

Sente sessismo nel suo settore?

«Né più né meno di quello che c’è negli altri settori lavorativi. Nello sport la donna sta emergendo prepotentemente, sia come sportiva che come conduttrice. Forse deve studiare di più degli uomini, ma chissene. Personalmente, credo che in Tv un uomo non sarà mai affascinante quanto una donna».

Occhio, qui rischia un accusa di sessismo al contrario.«Non parlo di bellezza fisica, di vestito o di manicure. Parlo di fascino, di potenza in video. Una donna forte, con una buona conduzione, riempie un programma molto più di un uomo».

Mi dia un aggettivo per questi calciatori: Cristiano Ronaldo.«Il più potente».

Fabio Quagliarella.«Sempreverde».

Mauro Icardi.«Un campione che deve solo trovare la strada giusta per dimostrarlo».

Finalmente torna a giocare dopo l’infortunio, ma la querelle tra la squadra, lui e la moglie Wanda Nara continua.«Forse la Nara ha aperto la strada alle mogli-manager. La prossima compagna di un calciatore che ne gestirà anche gli aspetti manageriali non dovrà subire tutte queste discussioni a volte esagerate».

Sta con lei?«Non è una questione di schieramenti, ma secondo me tutta questa querelle ha ricevuto un boost a causa dei social, che amplificano tutto».

Detto da lei, con i suoi 4 milioni di follower su Instagram… Quanto usa i social?«Tanto. Ho attivato un app che avvisa quando si raggiungono i 33 minuti di utilizzo di Instagram e blocca il social. Il primo giorno, me l’ha bloccato che non erano neanche le 9 del mattino…».

Che ha fatto?«(ride) Ho eliminato l’app e risbloccato Instagram».

Hanno definito la sua pagina Instagram «la cloaca massima del peggior cameratismo maschile», una sorta di bar sport dove padri di famiglia, nonni e bambini fanno a gara a chi dice la cosa più volgare.«Non capisco chi attribuisce tutta questa importanza ai social. Per me sono uno svago, un mezzo per vivere un momento di leggerezza. Al massimo comunico quello che ho mangiato a colazione, non affronto discussioni sui massimi sistemi. Instagram non va preso troppo seriamente e non è un parametro per capire il valore di una persona».

Restano però i commenti dei suoi follower.«Li leggo, e sono migliorati. Alcuni sono orrendi - io stessa ho bloccato alcuni follower - molti altri ridicoli. Non vedo motivi per cui incazzarmi o rovinarmi una giornata. Mi occupo di calcio, ho un pubblico in maggioranza maschile, trovo normale che facciano riferimenti di questo tipo e non vi darei troppa importanza. Insomma, take it easy».

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